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Stalker

5/5(voti: 2)📅2023 Jul 06
Stalker

Ah, Stalker, quel mix letale tra FPS e RPG che ti fa venire il mal di testa... e non solo per i nemici che sbucano da ogni angolo! Ambientato nella famigerata Zona di Chernobyl, dopo un altro disastro nucleare (sì, perché una volta non bastava), il gioco ti butta a capofitto in un mondo dove mutanti, fenomeni strani e artefatti misteriosi sono all’ordine del giorno. Insomma, se pensavi di fare una passeggiata nel parco, qui sei fuori strada.

Il cuore di Stalker è tutto nella sua meccanica di sopravvivenza che non ti lascia mai respirare tranquillo. Devi tenere d’occhio non solo la tua salute, ma anche la radiazione che ti rode come un fastidioso callo e la fame che ti fa diventare tipo un zombi con poca pazienza. E se pensi che correre in mezzo a queste lande desolate sia semplice, aspetta di incontrare quei mostri... o peggio, gli altri Stalker, che possono essere amici o nemici a seconda di come ti comporti. La diplomazia qui è un’arte sottile, quasi quasi meglio usare le mani come si deve!

Il sistema di combattimento è classico FPS, niente di troppo strano: WASD per muoverti, mouse per sparare (o per bestemmiare quando il colpo non va a segno). Ma non è solo “mira e spara”, perché giocare a Stalker significa anche immergersi in una gestione attenta di armi e equipaggiamento. Personalizzare il tuo fucile o il tuo zaino diventa quasi un hobby – o un’ossessione. Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, seriamente, chi l’ha testato?

Esplorare la Zona è come cercare il telecomando nascosto tra i cuscini del divano: sembra facile, ma ogni tanto ti becchi un’anomalia o un attacco a sorpresa che ti fa volar via il joystick. E poi ci sono le fazioni, ognuna con i suoi obiettivi e la sua agenda segreta, che ti costringono a scegliere da che parte stare – o a fare il doppio gioco, perché sai com’è, il tradimento è lo sport nazionale qui.

Insomma, Stalker non è il gioco per chi cerca solo un po’ di pepe nella vita: è un’avventura intensa, piena di tensione e colpi di scena, che ti fa capire che in certi posti la sopravvivenza non è un bonus, è un’arte marziale. Prima boss fight in quell’arena? Ti dico solo che la mia tastiera è quasi volata dalla finestra quando ho capito che dovevo schivare all’ultimo millisecondo. GG, Zona, GG.