Oh, Red Impostor vs. Crew? È praticamente il cugino scatenato di Among Us, ma con quel tocco cartoon che ti fa sentire un po’ in un episodio di un cartone animato degli anni ’90. L’idea è semplice: c’è un gruppo di crewmates colorati (tipo quelli che potresti trovare in una festa di compleanno per bambini, ma con più ansia), e in mezzo a loro si nasconde il famigerato Red Impostor, quell’amico che ti tradisce senza nemmeno un “scusa, era per il gioco”.
La meccanica chiave del gioco è il bel mix tra missioni da completare e la paranoia che si crea quando devi capire chi sta giocando sporco. Da crewmate, sei lì a spostarti per la mappa (un’ambientazione spaziale che sembra uscita da un fumetto) a portare a termine compiti che sono tipo “pulire i filtri” o “raddrizzare i cavi”, roba che sembra semplice finché non ti rendi conto che qualcuno potrebbe tagliarti la luce da un momento all'altro. Ecco, proprio quel momento in cui pensi “Ok, finisco questa task e poi vedo chi è il tizio sospetto” – spoiler: non è mai così semplice.
Il bello arriva quando scatta questa specie di “riunione d’emergenza” (aka la parte social). Qui tocca a te schivare accuse, sparare sospetti a casaccio e cercare di non farti votare fuori, mentre tutti cercano di capire chi è il Red Impostor. Ti giuro, è come partecipare a un dibattito politico ma con più urla e meno senso. Il sistema di discussione è tutto un “tu hai fatto quello, no tu hai fatto quell’altro”, e tu che pensi “Ma chi ha scritto questo copione?”.
Se invece sei tu l’Impostor, la festa cambia: la parola d’ordine è stealth e caos. Puoi sabotare i sistemi, creare distrazioni e fare fuori i crewmates uno ad uno, tipo un ninja spaziale con il buff “furbizia”. Diciamo che la gestione del tempo e delle abilità furtive diventa la tua arma migliore, perché un passo falso e sei out più veloce di un respawn. È come giocare a nascondino ma con livelli di ansia da premio Oscar.
Controlli? Semplici e intuitivi, sia con tastiera e mouse (perfetti per chi vuole fare il serio) sia con touch su mobile (per chi gioca mentre è in fila al supermercato). Il movimento è fluido, niente di troppo complicato, giusto quel che basta per farti sentire un investigatore spaziale alle prese con cavi da riparare e sospetti da smascherare.
In sostanza, Red Impostor vs. Crew è una bomba social dove l’inganno, la strategia e la comunicazione sono al centro del gioco. E se ti piace quel mix di tensione, risate e quel pizzico di “ma chi ha fatto il nerf a questo gioco?” allora preparati a perdere ore senza neanche accorgertene. GG e che la paranoia sia con te!