Allora, mettiti comodo perché “Real City Driving 2” ti catapulta direttamente nel traffico cittadino senza neanche un manuale di istruzioni. Non aspettarti una trama epica o un eroe da salvare: qui il gioco è un sandbox puro e semplice, dove esplori una città dettagliatissima mentre provi a non fare incidenti – o almeno ci provi, perché la realtà non perdona.
La vera star del gioco è il sistema di guida, che non è un semplice “vai avanti e sterza”: la sensibilità del volante virtuale o dei tasti freccia riproduce una roba quasi realistica, ma senza farti sentire come se stessi pilotando un camion degli anni ‘80. Accelera, frena, curva, e se scegli la visuale dal sedile del guidatore, ti viene quasi voglia di mettere la cintura (ok, forse sto esagerando). E poi ci sono le inquadrature multiple, così puoi passare dal “cameraman” che ti segue come un fan ossessionato a quella prospettiva da pilota da corsa.
Se hai presente quei giorni in cui il traffico è così fitto che ti chiedi se stai guidando o partecipando a una maratona di pazienza, allora sai cosa ti aspetta: traffico dinamico, pedoni che sembrano avere una missione tutta loro e condizioni meteo che ti faranno rivalutare la tua scelta di sneakers da guida. Pioggia, notte, sole cocente: ogni dettaglio conta e influisce sulla guida, quindi non è solo roba da bella grafica, è roba che ti fa sudare.
E poi, se sei tipo da “non basta girare a caso,” ci sono le sfide: prova a parcheggiare senza sfondare il marciapiede, affronta le time trial e districati nel traffico come un ninja. Completa queste missioni e ti sblocchi nuovi veicoli, ognuno con la sua personalità da guidare (spoiler: la 500 del nonno non è certo una supercar). Come dice il proverbio del gamer: “più provi, più buffi ti senti, ma GG quando riesci”.
In definitiva, “Real City Driving 2” è tipo quel compagno di guida che ti fa sudare ma anche ridere, un mix tra simulazione seria e quel pizzico di caos urbano che ti fa dire “ancora un giro e poi smetto” – e invece no, finisci per giocare un’altra ora. Seriamente, chi l’ha testato? Io ho provato a capire il crafting del parcheggio e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef. Ma ehi, questa è la vita in città, no?