Ah, PUBG vs Bots, quella versione in cui puoi finalmente prendertela con chiunque... tranne che con i tuoi amici umani (sì, lo so, a volte vorresti solo che i bot fossero un po’ più umani, tipo con qualche bug in meno). Qui il cuore pulsante è sempre il classico battle royale di PlayerUnknown’s Battlegrounds, ma con un twist: ti ritrovi a fronteggiare una schiera di bot che, diciamocelo, a volte sembrano più persi di te quando cerchi di capire il crafting degli oggetti. Seriamente, chi li programma?
Il gioco ti butta giù dall’aereo, con quel solito brivido da “speriamo di non finire subito in pasto ai cecchini”: qui comincia la magia del loot. È come cercare il telecomando sotto i cuscini del divano, solo che invece di trovarlo, spesso ti becchi un casco da caccia e una pistola poco utile. Raccogli armi, munizioni, armature e kit medici in un sistema di looting che è tanto semplice quanto subdolo, perché non sai mai se dietro l’angolo c’è un bot pronto a farti il “buff” definitivo... cioè, a spararti in testa.
E poi arriva la vera sfida: la mappa si restringe, come una maglietta dopo il lavaggio. Questo meccanismo del cerchio che si chiude non è solo un timer colossale che dice “muoviti o sei fritto”, ma anche un modo geniale per aumentare la tensione e costringerti a fare scelte tattiche da manuale. Stai lì, nascosto dietro un cespuglio, e ti chiedi: “Esco allo scoperto o aspetto che i bot facciano l’errore?” Spoiler: raramente aspettano.
Se ti senti social, puoi buttarti in squadre fino a quattro giocatori, dove il vero divertimento è nel teamwork. Comunicare, condividere risorse e pianificare assalti è fondamentale, anche se ammettiamolo, coordinarsi con amici può essere come organizzare una festa con gatti: caos e risate assicurate. In modalità solo, invece, è tutto un altro discorso: sei tu contro un esercito di bot che a volte sembrano più OP di certi streamer con skin leggendarie.
Insomma, PUBG vs Bots non è solo il classico battle royale con una dose extra di... ehm, prevedibilità robotica. È una palestra di sopravvivenza dove impari a gestire la gestione dell’inventario, a calibrare il tuo stile di combattimento usando fucili, pistole o quei veicoli che ti fanno sentire un pilota di rally alle prime armi. Prima boss fight in quell’arena? Diciamo solo che la mia tastiera ha rischiato più di una volta di volare dalla finestra quando ho capito che quei bot non sono poi così facili da stanare come sembrano.