Allora, ti porto dritto nel cuore della Piramide Perduta, un gioco che è come un mix tra Indiana Jones e un escape room digitale, ma senza dover pulire il sudore dalla fronte (o almeno speriamo!). Qui vestiamo i panni di un archeologo tosto, pronto a infilarsi in un labirinto egizio pieno di enigmi che metterebbero in crisi anche Einstein durante una giornata no. Seriamente, ti ritroverai a girare tra corridoi e stanze che sembrano progettati da chi voleva farti impazzire, ma in modo divertente, capito?
La vera chicca sta nelle meccaniche di esplorazione e puzzle: cammini e clicchi, niente di più semplice, ma aspettati di dover ragionare un po’ su sequenze logiche e rompicapi spaziali che non ti concedono respiro. Ogni stanza è un piccolo cervellotico e ogni artefatto che recuperi ti regala pezzi del puzzle storico – sì, qui la storia si intreccia con il gameplay come se fosse un film da binge-watchare. Ho provato a capire bene il crafting degli indizi e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, quindi attenzione a non perdere il filo!
La cosa figa è che non è solo un “trova e clicca”: devi anche pensare a quali obiettivi affrontare prima, perché il gioco ti mette un po’ di pressione con un sistema che ti fa sentire un po’ come quando cerchi il telecomando sotto i cuscini: sembra semplice, ma c’è sempre una sorpresa. La combinazione di tempismo e strategia ti tiene sulle spine mentre il mistero si infittisce e la piramide svela i suoi segreti poco alla volta. E poi all’improvviso… beh, lascia stare, non spoilero nulla, ma aspettati colpi di scena da far drizzare i peli.
E se ti stai chiedendo come ci si muove in questo mondo antico, tranquillo: il sistema di controllo è intuitivo, niente combo impossibili o tasti nascosti, solo una navigazione fluida che ti permette di curiosare ogni angolo (e fidati, ci sono un sacco di angoli!). L’atmosfera poi è da paura, grazie a una grafica che ti fa sentire davvero dentro un tempio egizio e una colonna sonora che è praticamente la colonna sonora dei tuoi sogni da archeologo. GG per gli sviluppatori su questo punto.
In sostanza, se ami i giochi di esplorazione con un tocco di sfida mentale che non ti fa sentire come se stessi facendo i compiti delle medie, Piramide Perduta è roba da provare. Preparati a perdere qualche ora a smanettare tra enigmi, a incrociare le dita quando risolvi l’ennesimo rompicapo e, soprattutto, a sentirti un vero Indiana Jones senza bisogno del cappello (ma magari con un po’ di polvere immaginaria). Chi l’avrebbe mai detto che esplorare una piramide potesse essere così... OP?