Allora, immagina un piccolo maialino che decide che la sua missione nella vita è trovare la pozzanghera perfetta su cui rotolarsi come se non ci fosse un domani. Ecco, questo è Piggy nella pozzanghera — un gioco che è come una passeggiata spensierata in un pomeriggio di pioggia, ma con un porcellino al centro dell’attenzione. Già solo il concept ti fa venir voglia di sporcarti un po’ le scarpe, no?
Il cuore pulsante del gioco è tutto sulle meccaniche di movimento: il povero maialino deve saltare, rotolare e soprattutto... splattare nelle pozzanghere sparse qua e là, superando ostacoli che sembrano usciti da un cartone animato. Non è solo un gioco da pigri, eh! Devi calcolare bene i salti e sfruttare la fisica del movimento (sì, quella roba da nerd, ma qui è sorprendentemente divertente) per evitare trappole e cadute rovinose. Ho provato a capire il momento giusto per saltare e sono finito più volte faccia a terra... ma lo ammetto, la soddisfazione quando riesci è troppo OP.
La cosa bella? Le interazioni con l’ambiente non si fermano a saltare e rotolare: puoi pure manipolare oggetti per aprirti la strada, un po’ come quando cerchi di spostare il divano per raggiungere quel telecomando che sembra volato via da un’altra dimensione. Ogni livello aggiunge qualche nuovo trick, così non ti annoi mai e ti senti sempre un po’ più furbo (o almeno ci provi).
E parlando di controlli, niente di complicato: la combo di tastiera e mouse ti fa sentire re del villaggio, anche se sei un novellino totale. È talmente semplice che puoi lasciarlo alla tua nipotina senza paura che ti rovini il PC, ma abbastanza sfidante da farti venire voglia di rifare il livello solo per migliorare il tempo o scovare quella pozzanghera nascosta che ti ha fregato.
Insomma, Piggy nella pozzanghera è quel gioco che ti sorprende a farti tornare bambino, con una grafica colorata e una colonna sonora allegra che ti mettono il sorriso pure quando combini guai. Non ti prometto che diventerai un maestro del platform, ma ti assicuro un bel po’ di splash, risate e qualche momento WTF che, fidati, non guasta mai. Chi avrebbe mai detto che un maialino poteva essere così... irresistibile?