Ah, Office Slacking, il sogno proibito di ogni impiegato che si rispetti: slackerare al lavoro senza farsi beccare. Se ti sei mai ritrovato a fissare il monitor chiedendoti perché sto facendo davvero questo?, beh, questo gioco è praticamente la tua terapia virtuale. Qui ti cali nei panni di un dipendente che non ne può più della solita routine e invece di lavorare davvero, si dedica con maestria all’arte della pigrizia professionale. Spoiler: la parte difficile è non farsi pizzicare dal manager, quella specie di boss finale che ti sbuca dietro alla spalle come un ninja, solo molto meno cool.
Ma veniamo al pezzo forte: le meccaniche di gioco. Ti ritrovi alle prese con mini-giochi che sono veri e propri omaggi alla procrastinazione da manuale. Tra un click e l’altro, puoi dedicarti a disegnare scarabocchi che nemmeno un Picasso in versione ufficio, giocare a carte virtuali o sorseggiare un caffè come se fosse l’elisir della sopravvivenza lavorativa. Il bello è che tutto questo va fatto sotto la scure del timer e, soprattutto, con il boss che passeggia ogni tanto per l’ufficio. Ogni tanto, quando senti quei passi di là (sì, proprio quei passi da manager inquietante), è come se il tuo cuore facesse un reset: via la distrazione e torna la faccia da sto lavorando, giuro!.
Il sistema di controllo è semplice e intelligente: mouse e tastiera al volo, niente comandi da manuale NASA, così anche tua nonna potrebbe fare il record di slacking senza problemi. La tensione cresce perché devi finire quante più attività di svago possibile prima che il capo rimetta piede nella stanza, e se pensi che sia facile, aspetta di vedere la tua faccia quando all’improvviso ti tocca improvvisare un’email seria con 0 secondi sul timer. Ho provato a capire il crafting del gioco, ma alla fine mi sono ritrovato a fare pasticci degni di MasterChef in pausa pranzo (che poi, è pure una delle attività dilettanti se ti va bene!).
Insomma, Office Slacking è quel momento di pura evasione che ogni lavoratore ha sognato almeno una volta, un gioco che riesce a prenderti per mano e portarti fuori dalla monotonia senza farti sentire in colpa (ok, forse un po’). Perfetto per quelle pause caffè infinite o quei momenti in cui lavorare è solo un concetto astratto e tu vuoi fare GG alle tue abilità da vero maestro del rallentamento. Seriamente, chi l’ha testato? Io l’ho fatto e, credimi, non è mai stato così divertente procrastinare.