Allora, ti presento Mommy Home Recovery, quel gioco che ti mette nei panni di un’eroina domestica senza mantello, ma con un arsenale di pentole, detersivi e ricette da Masterchef casalingo. Praticamente, sei la babysitter 2.0 chiamata a far risorgere una giovane mamma reduce da un’odissea ospedaliera. Se pensi che prendersi cura significhi solo un po’ di coccole, beh, sei a un passo dal nerf completo delle tue aspettative.
La vera chicca qui è il sistema di gestione delle attività quotidiane, dove ti ritrovi a destreggiarti tra preparazione pasti (sì, ti tocca pure fare il menu, mica pizza surgelata ogni sera), pulizie di casa (perché niente dice ‘amore’ come un pavimento splendente), e assicurarti che la mamma non si trasformi in un fantasma stanco. Ti giuro, è come cercare di domare un tornado con un mocio: frenetico ma stranamente soddisfacente. E poi c’è la componentistica del livello di energia e salute della mamma, che devi monitorare come se fosse la tua barra di mana in un RPG. Se la lasci scendere troppo, GG, partita finita.
Il gioco non ti fa sconti, anzi: ogni livello alza l’asticella della sfida con compiti più intricati e richieste più pressanti. Preparati a sentirti un po’ come in un episodio di “Supernanny” incrociato con “MasterChef”, ma senza la telecamera a riprenderti mentre combatti con l’inventario (che, tra l’altro, è un altro bel casino da organizzare—seriously, chi ha progettato quel sistema? Un tipo con il disturbo da accumulo?).
Ecco la parte che mi ha fatto davvero ridere: il sistema di progressione e ricompense, che ti gratifica con premi e achievement a misura di chi, come te, ama sentirsi un po’ eroina domestica con stile. Ti fa venire voglia di dire “Ancora un livello e smetto”... per poi ritrovarti incollato allo schermo per ore, a pianificare il prossimo piano d’attacco contro il caos casalingo. Insomma, se ti piace l’idea di una simulazione domestica che non ti fa sentire un robot ma quasi un MVP della famiglia, Mommy Home Recovery è la tua nuova droga legale. Ora scusa, che devo andare a preparare un pasto decente—e no, niente pizza surgelata questa volta!