Allora, ti presento Lumeno, quel tipo di gioco che ti fa sentire un po’ Sherlock Holmes, ma senza il cappello e la pipa (anche se, se vuoi provarci, non ti giudico). Qui il fulcro è semplice ma letale: devi collegare una miriade di pallini colorati in linee perfette per coprire tutta la griglia. Sembra facile? Ah, no no, fidati, ogni livello è un livello più subdolo dell’altro, come quei rompicapi che a prima occhiata ti dicono “Dai, è un gioco da ragazzi!” e poi ti fanno rimpiangere di non aver imparato la pazienza da piccolo.
La vera star qui è il sistema di gioco basato sulla connessione di punti colorati. Non è solo un passatempo, è quasi un’arte zen per chi vuole affinare la concentrazione e la spostrzegawczość — cioè, la capacità di notare anche il minimo dettaglio, tipo quando cerchi di capire se quel tuo amico ha davvero battuto quel livello impossibile o ha barato. Ci sono centinaia di livelli e, credimi, ognuno ti vuole fregare un po’ di più. Ho provato a capire il crafting dei percorsi migliori e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef fallito.
Ma ecco la chicca: Lumeno non è solo una lotta solitaria contro il cervello in discesa libera. Ha anche un sistema di bonus che, se usati nel modo giusto, ti possono salvare il culo in quei momenti “GG, non ce la farò mai”. Tipo power-up che ti aiutano a districare quei nodi di colori che sembrano un gomitolo di lana impazzito. E se pensi che basti, aspetta che ti dico che puoi anche sfidare altri giocatori e confrontare i tuoi punteggi in una classifica globale. Immagina la scena: tu, il divano, la lotta per diventare il re del colore, e magari qualche amichetto che ti lancia frecciatine online. Chi l’avrebbe mai detto che un gioco così semplice potesse farti sentire in guerra per il primato mondiale?
Insomma, se sei uno che ama quei giochi che sono come un buon caffè: ti svegliano la mente e ti danno quella botta di soddisfazione quando risolvi quel rompicapo che ti stava facendo impazzire, allora Lumeno fa proprio per te. Prendi il telefono, scarica il gioco e preparati a diventare il boss dei colori. O almeno a provarci, perché, seriamente, chi l’ha testato dovrebbe sapere che non è una passeggiata!