Kingdom Rush: Frontiers è quel tipo di gioco che ti conquista prima ancora che tu riesca a dire “arriva un’ondata di mostri!” Se ti piace mettere torrette strategiche ovunque come se stessi giocando a costruire castelli di sabbia, beh, qui sei nel posto giusto. Il cuore del gioco? Un sistema di difesa a torri che ti tiene attaccato allo schermo mentre cerchi di non fare la fine del toast bruciato sotto il grill nemico. Ogni torre ha il suo ruolo ben preciso – da quelle che fanno a botte corpo a corpo a quelle che sparano frecce come se fossero al Black Friday – e starci dietro è un po’ come gestire una squadra di calcio in piena crisi: devi scegliere i giocatori giusti e piazzarli nei posti giusti, sennò è GG, ma per gli avversari.
Ora, la storia ti catapulta in un mondo fantasy che sembra uscito da una fiaba incasinata, con deserti roventi, giungle che sembrano fatte apposta per farti inciampare e rovine antiche dove i nemici si fanno una bella passeggiata. Tu interpreti il comandante con l’arduo compito di difendere il regno, e fidati, non è solo piazzare torrette a caso! C’è un vero e proprio albero delle abilità e un sistema di potenziamenti che ti fa sentire un po’ mago e un po’ ingegnere: più stelle raccogli, più puoi rendere le tue torri OP, con buff che trasformano le tue difese da “meh” a leggendarie.
Il controllo? Una boccata d’aria fresca: trascini e rilasci con una semplicità che ti fa quasi sospettare che qualcuno abbia fatto il lavoro sporco per te. Però, niente relax: devi calcolare bene il momento giusto per piazzare eroi sul campo, quei personaggi tosti che possono fare la differenza tra una vittoria epica e una disfatta da manuale. E parlando di nemici, la varietà è il sale della vita – ogni nuova ondata ti presenta un mix di avversari con abilità che ti costringono a cambiare strategia più spesso di quanto cambi idea sul film da guardare la sera.
Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma la vera sfida è anticipare gli attacchi e piazzare le torri come se fossi un maestro di Tetris: uno spostamento sbagliato e puff, addio regno. Insomma, Kingdom Rush: Frontiers non è solo un tower defense alla vecchia maniera, ma un gioco che ti fa sentire comandante, stratega e un po’ nerd con stile, pronto a tornare sempre per “solo un livello in più”… finché non ti ritrovi a giocare fino a tardi, ovviamente. Chi l’avrebbe mai detto?