Se hai mai pensato che un coniglietto potesse essere più di un semplice peluche da coccolare, beh, Bunny Devil è qui per stravolgere le tue aspettative. Ti ritrovi a guidare un piccolo diavoletto travestito da coniglio (sì, esatto, il crossover più improbabile dell’anno) attraverso livelli che sembrano un mix di parkour e giungla urbana, dove ogni salto e schivata è un piccolo capolavoro di precisione.
Il cuore pulsante di “Bunny Devil” è un sistema di piattaforme e agilità che ti farà sentire come se stessi tentando di fare parkour nella tua stanza senza rompere nulla (spoiler: il coniglio fa meglio di te). Tra trappole insidiose e una valanga di nemici pronti a rovinarti la giornata, il gioco ti mette alla prova con sfide che richiedono riflessi da ninja e un occhio da falco. E no, non si tratta solo di premere “salta” a caso: il tempismo è tutto, e ti ritroverai a imparare a memoria ogni livello come se fosse la tua serie Netflix preferita.
E poi, c’è il fattore “bling bling”: raccogliere monete in giro non è solo per arricchirsi (anche se sarebbe bello, eh?), ma è il modo per scalare le classifiche e dimostrare che sei il vero boss del coniglietto demoniaco. Aggiungi a tutto ciò una manciata di power-up – come il salto doppio, la velocità turbo e l’invincibilità temporanea – e ottieni un mix che ti farà gridare “GG” ogni volta che sblocchi qualche combo da urlo.
Il tutto è condito da una grafica a mano che sembra uscita da un libro di fiabe psichedeliche e una colonna sonora che, fidati, ti rimarrà in testa anche mentre fai la spesa. Seriamente, chi ha pensato a questa soundtrack meriterebbe un premio (o almeno una pausa caffè più lunga).
In conclusione, se cerchi un platformer che non si prenda troppo sul serio ma che sappia tenerti incollato allo schermo, Bunny Devil è il gioco giusto per te. Scaricalo gratis su Android e preparati a saltare, correre e a massacrare conigli… ehm, nemici, con stile e un sorriso malizioso. E se ti capita di impazzire al primo boss, tranquillo, succede anche ai migliori (o forse no, ma ci piace illuderci).