Ah, Bob Save Stuart, il gioco che ti fa sentire un eroe... o almeno ci prova! Qui impersoni Bob, un tipo coraggioso (o disperato, a seconda dei punti di vista) che deve salvare il suo amico Stuart da un mondo che sembra uscito da un incubo fatto di trappole e nemici pronti a farti il tutorial del game over. Seriamente, chi l'ha testato? Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma alla fine il sistema di controllo è così fluido che quasi ti dimentichi delle difficoltà.
Nel cuore del gioco c’è un sistema di movimento semplice e intuitivo: WASD o frecce per spostarti, salto, attacco e interazione con l’ambiente sono a portata di dita, pronti a rispondere al minimo clic. Insomma, niente combo impossibili o tasti nascosti come in certi giochi che sembrano più un esercizio per pianisti concertisti. Qui la sfida sta tutta nel tempismo e nella strategia: ostacoli cronometrati e pattern nemici che ti costringono a pensare due volte prima di buttarti a capofitto come un leone (o un gatto che ha appena visto un cetriolo).
Il gioco ti porta a esplorare scenari diversi, da foreste rigogliose a montagne insidiose, con un sistema di esplorazione che premia la curiosità più della mera velocità. Raccogliere oggetti è quasi come cercare il telecomando sotto i cuscini di casa: sembra facile, ma c'è sempre una sorpresa che non ti aspetti. Questi item spesso sbloccano nuove abilità o percorsi nascosti, trasformando ogni angolo in un piccolo tesoro per i completisti o i maniaci dei segreti. E poi all’improvviso... beh, lascia stare, meglio scoprirlo da soli.
Le puzzle challenge sono quel tocco di pepe che ti fa pensare “ma che diavolo stanno cercando di farmi fare?” e ti obbligano a mettere in gioco il cervello, non solo il dito sul trigger. Ti ritrovi a pianificare, osservare, magari a fare qualche screenshot per ricordarti quel passaggio che ti ha fatto impazzire (o magari a trovare una guida, ma shhh). E quando arrivi al boss finale, la soddisfazione è doppia, perché finalmente capisci che tutto quel “schivare all’ultimo millisecondo” non era un complotto contro di te, ma pura, sana epicità.
Se sei uno che ama un buon mix di avventura, enigmi e qualche botta di adrenalina senza dover essere un pro del gaming, Bob Save Stuart è un viaggio che vale la pena fare. Alla fine, non è solo una quest per salvare un amico, ma anche un promemoria che a volte basta un po’ di coraggio (e qualche salto ben piazzato) per fare la differenza. GG, Bob. GG.