Ok, prendi un po’ di kung fu alla Bruce Lee, mescolalo con un pizzico di adrenalina e una spruzzata di mi devi spiegare come ho fatto a prendere quel colpo e voilà: ecco a te 3D Kung Fu Fight Beat Em Up. Ti ritrovi nei panni di un maestro di arti marziali – tipo uno di quei personaggi che sembrano usciti da un film anni ’80 ma con un joystick in mano – deciso a riportare la pace in un’accademia di kung fu devastata da un sindacato criminale che fa il bello e il cattivo tempo. Già dall’inizio, capisci che non sarà una passeggiata, ma hey, chi ha detto che salvare il mondo sia facile?
Il cuore pulsante di questo titolo è senza dubbio il suo sistema di combattimento. Non stai semplicemente premendo tasti a caso sperando in un combo magico. No, qui serve abilità, tempismo e, soprattutto, saper leggere il tuo avversario come un libro aperto (anche se a volte sembra che ti stia sfidando a un torneo di scacchi ninja). Puoi concatenare mosse con combo fluide, schivare attacchi al millisecondo grazie al sistema di dodge – che ti fa sentire quasi un contorsionista – e ribattere con contromosse che fanno sembrare la tua tastiera un campo di battaglia. E se ti stai chiedendo, sì, ci sono anche i boss finali che ti faranno desiderare di avere una pausa caffè extra lunga... e magari un tutorial per imparare a schivare senza sembrare un pollo impazzito.
La progressione del personaggio è quella roba che ti fa tornare ogni volta per vedere cosa puoi sbloccare: nuove abilità, power-up che ti trasformano in una macchina da guerra e persino tesori nascosti che ti fanno sentire un po’ Lara Croft del kung fu. E no, non è solo roba da single player: il multiplayer ti permette di fare squadra con gli amici o di sfidarli in scontri epici, perché niente dice “amicizia” come un KO al secondo round, giusto?
Ciò che mi fa sorridere è quanto siano “intuitivi” i comandi... finché non ti trovi sommerso da un’orda di nemici e il tuo dito sfiora il pulsante sbagliato. Seriamente, chi ha testato il crafting delle combo? Ho provato a capire il sistema e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef. Però, una volta presa la mano, ti senti tipo un maestro zen che fa volare calci e pugni come fossero spaghetti al volo. Dai, chi non vuole sentirsi così almeno per un’oretta?