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Undead 2048

5/5(voti: 4)📅2023 Jul 04
Undead 2048

Ok, immagina di svegliarti in un mondo dove gli zombie fanno il brunch con i cervelli altrui e tu sei l'ultimo umano rimasto con due dita di fronte. Benvenuto in Undead 2048, dove sopravvivere non è solo un’opzione, ma un’arte da perfezionare tra colpi di fortuna e scelte quasi sempre discutibili. Qui non si tratta solo di sparare a raffica (anche se, spoiler, un po’ di fucilate ci stanno), ma soprattutto di imparare a dosare ogni mossa come se fosse l’ultimo pezzo di pizza rimasto in frigo.

Il vero cuore pulsante del gioco è il suo sistema di sviluppo del personaggio. Parti da un sopravvissuto tutt'altro che eroico, ma con l’esperienza accumulata (e qualche testa di zombie spaccata) inizi a sbloccare abilità che ti fanno sentire quasi un ninja apocalittico. E fidati, salire di livello è più soddisfacente di trovare quel jolly per completare il tuo mazzo di carte preferito. Nel frattempo, ti muovi tra diverse location, ognuna con le sue insidie, e ti ritrovi a raccogliere oggetti che sembrano usciti da un mercatino dell’usato post-apocalittico: utili, strani, ma sempre necessari.

Ecco la parte da veri strateghi: la gestione dei combattimenti. Non è semplicemente buttarsi a testa bassa contro orde di non-morti, no no. Devi capire quando scappare a gambe levate e quando invece fare quel colpo che ti fa dire “GG, è andata bene”. Ti ritrovi a pianificare i tuoi movimenti come se fossi in una partita a scacchi contro il destino, e se sbagli anche di poco... beh, diciamo che il game over arriva più veloce di quanto tu possa dire “nerf alle armi da fuoco”.

Ah, e non credere di essere un lupo solitario: il lato sociale di Undead 2048 è come quella chat di gruppo che non smette mai di mandarti meme, ma qui puoi anche sfidare gli altri sopravvissuti in classifica. Niente come un po’ di sana competizione per tirarti su il morale quando ti ritrovi circondato da zombie con più fame di te!

In definitiva, Undead 2048 è quel mix perfetto tra semplicità e sfida, un gioco che ti fa sentire sempre sull’orlo del crollo (e a volte anche oltre), ma ti spinge a tornare in campo con un sorriso un po’ folle. Seriamente, chi l’avrebbe detto che gestire zombie e loot potesse essere così appassionante? Pronti a mettervi alla prova? Spoiler: non è per i deboli di cuore.