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Tap Tap Ball

5/5(voti: 1)📅2021 Mar 22
Tap Tap Ball

Se pensavi che il calcio fosse roba da campi polverosi o da maratone su FIFA, aspetta un attimo: Tap Tap Ball ti porta la palla ai polpastrelli, letteralmente. Qui il tuo dito diventa l’ala più veloce e il bomber più letale, tutto in un tap… o due… o tre. Sì, è un gioco mobile, ma non lasciarti ingannare dalla semplicità apparente: è facile da imparare, ma padroneggiarlo è un altro paio di maniche. Ho provato a capire il ritmo dei tap e mi sono ritrovato a inventare coreografie degne di un’esibizione di danza, più che un match di calcio.

Il cuore pulsante del gameplay è proprio il controllo tap-to-shoot, che trasforma ogni tocco in un calcio potentissimo o in un dribbling fulmineo. Non è il solito “schiacciare e spera che vada bene”: devi calibrare tempismo e precisione, quasi come cercare di prendere un volo in orario senza perdere l’autobus (vabbè, ok, forse meno stressante). E se pensi che sia solo una questione di riflessi, aspetta di affrontare i livelli progressivamente più tosti, pieni di ostacoli e sfide che mettono a dura prova anche il più navigato dei tapper. GG ai primi tentativi, ma occhio: la curva di difficoltà è un po’ come quella del lunedì mattina, ripida e implacabile.

Non mancano poi i livelli multipli e le sfide variate, che ti costringono a cambiare strategia come un allenatore pazzo che butta dentro un attaccante all’ultimo minuto per ribaltare il risultato. E se ti senti un po’ solitario, nessun problema: puoi duellare con i tuoi amici o sbaragliare gli avversari nella modalità multiplayer, dove ogni goal è una piccola vittoria personale (e una scusa perfetta per prenderli un po’ in giro). Seriamente, chi non si è mai sentito un campione mondiale dopo aver segnato un goal al volo con un tap perfetto?

Il comparto grafico e sonoro, poi, non è mica da meno: colori vivaci e una colonna sonora che ti carica come se fossi già allo stadio. Insomma, Tap Tap Ball è quel mix esplosivo tra semplicità e sfida che ti fa venire voglia di giocare ancora “solo un’altra partita”… fino a quando il telefono non ti ricorda che è ora di pranzo. E poi all’improvviso... beh, lascia stare.