Ah, Robot Bar: Find the Differences... un gioco che ti fa sentire un po’ detective, un po’ barista in un locale popolato da robot che sembrano usciti da un cartone animato futuristico. L’idea è semplice ma geniale: davanti a te ci sono due immagini praticamente clone, piene zeppe di robot eccentrici che fanno i loro affari, e il tuo compito è scovare le differenze prima che il timer ti faccia il classico GG, riprova.
Il sistema di gioco è una passeggiata per chiunque abbia mai usato un mouse o un dito su uno schermo touchscreen: basta puntare, cliccare e incrociare le dita. Ovviamente, non è tutto rose e fiori, perché col passare dei livelli, le immagini si fanno sempre più intricate, come quei puzzle da mille pezzi che ti fanno pensare se la vita non potrebbe essere più semplice (spoiler: no). Ecco che entra in gioco la vera sfida: mantenere l’attenzione e non confondere un braccio robotico con un bicchiere di metallo. Ho provato a capire il perché alcuni dettagli fossero così ben mimetizzati, e ti giuro che a un certo punto ho quasi sospettato che i programmatori avessero nascosto differenze dentro altre differenze – un matrioska visivo, insomma.
Il meccanismo degli indizi è quel piccolo sollievo per quando ti ritrovi bloccato a fissare la stessa immagine da mezz’ora, chiedendoti se stai impazzendo (spoiler 2: probabilmente sì). Guadagnare gettoni per suggerimenti è il modo intelligente per non trasformare il gioco in una tortura medievale, e fidati, usarli al momento giusto può salvarti da una crisi nervosa degna di un campione di speedrun. Seriamente, chi l’ha testato? E poi all’improvviso... beh, lascia stare.
Insomma, Robot Bar: Find the Differences è quel tipo di gioco che ti fa sentire un po’ Sherlock Holmes, un po’ artista del nascondino, e tutto sommato è perfetto per quelle pause in cui vuoi allenare gli occhi senza impazzire con controlli troppo complicati o combo da imparare a memoria. Se ti piacciono i puzzle con un tocco di ironia e robot un po’ buffi, questa è la tua prossima ossessione. E ti avverto: la prima volta che scopri una differenza in extremis, la soddisfazione è talmente grande che quasi vorresti urlare GG WP al tuo schermo. Fidati, succede.