Allora, immagina di calarti nei panni di Emilia, una giovane artista parigina con più sogni in testa che vernice sulla tavolozza. Ecco, La ragazza parigina si innamora ti mette esattamente lì, tra i vicoli di Montmartre, a fare da regista delle scelte che plasmeranno il suo destino – e quello di un certo Adrian, il tipo misterioso con quel fascino da sono uscito da un film di Woody Allen.
La vera chicca qui è il sistema di decisioni multiple: ogni tua scelta non è solo un clic e vai avanti, ma un vero e proprio bivio tra carriera e cuore. Tipo, vuoi che Emilia diventi una stella della moda o che si perda in una storia d’amore degna di un romanzo rosa? Occhio, perché le conseguenze non sono mai immediate come quando fai respawn dopo un game over; no, qui ti insegna che ogni decisione è come una pennellata su una tela, cambia il quadro finale. Ho provato a fare la scelta seguo il cuore e... beh, diciamo che non è stata una passeggiata di salute (seriously, chi l’ha testato?).
E poi c’è la parte creativa, che è tipo il buffet libero per i fan dell’arte: puoi immergerti nel design e creazione di opere d’arte e moda. Sì, proprio così, Emilia non è solo un personaggio con cui chiacchieri, ma una vera artista che puoi aiutare a mettere in piedi mostre e collezioni. Ti ricordi quando cercavi di montare un mobile Ikea e ti sembrava impossibile? Qui invece ti senti quasi un curatore d’arte, con in più la pressione di far colpo sul pubblico parigino (e fidati, loro sono i giudici più duri). Ho provato a capire il crafting degli abiti e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma il bello è che ogni creazione porta qualcosa di unico.
Ovviamente, non manca il viaggio attraverso gli scorci magici di Parigi, con personaggi intriganti e segreti nascosti dietro ogni angolo. Ti porta a esplorare la città come se fossi in un misto tra un walking simulator e un romanzo interattivo, ma senza quei momenti in cui ti chiedi Che sto facendo qui? perché ogni passo conta davvero. Prima che te lo chieda, sì, il gioco ha quell’atmosfera da Paris is always a good idea, ma con in più i drammi, i segreti e le scelte che ti faranno dire “GG” o “Nerf quel ragazzo subito”.
In sintesi, se ti va di fare il direttore artistico di una love story dal sapore francese, tra arte, mistero e decisioni che fanno battere il cuore (e a volte fanno sudare freddo), questo è il titolo che fa per te. O magari no, dipende da che versione di Emilia vuoi far emergere: la visionaria o la romantica un po’ pasticciona. Io? Sto ancora cercando di capire se Adrian sia un principe azzurro o il classico tizio con scheletri nell’armadio. Stay tuned!