Allora, preparati a mettere alla prova non solo le tue meningi, ma anche le tue dita, perché Poppy Playtime Jigsaw Time non è il solito puzzle game da fare mentre aspetti l’autobus. Qui ti trasformi in un detective a caccia di pezzi di puzzle e indizi nascosti in un mondo che sembra uscito da un incubo vintage di giocattoli inquietanti. Sì, hai capito bene: giochini, ma con un tocco horror che ti farà dubitare anche del tuo orsacchiotto preferito. Seriamente, chi ha pensato di mescolare puzzle e horror? Eppure funziona.
Il sistema di gioco ruota attorno all’assemblare puzzle su varie mappe, ognuna più tosta della precedente (tipo quei livelli che all’inizio ti sembrano un picnic e poi ti ritrovi a bestemmiare contro il monitor). E non è roba da prendere alla leggera: devi essere rapido, preciso e, sorpresa sorpresa, pure scaltro nel cercare gli oggetti nascosti sparsi qua e là. Trovarli è un po’ come quando cerchi le chiavi di casa in mezzo al caos: sembrano facili da individuare, ma poi ti ritrovi a rovistare sotto il divano. GG, eh?
E poi c’è il mix di abilità richieste, mica roba da poco: mica solo mettere i pezzi insieme tipo puzzle da sagra di paese, ma anche un bel po’ di prontezza e occhio da falco. Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma qui si tratta proprio di essere veloci nel montare ogni pezzo e nel notare quei dettagli nascosti che ti fanno sbloccare la prossima sfida. Ogni livello è un passo più vicino a scoprire cosa diavolo è successo a quei giocattoli spariti... e fidati, non è roba da bambini.
Se ti ricordi la prima volta che hai affrontato un boss in un’arena e hai pensato “ma come diavolo faccio a schivare tutto questo?”, qui il senso è simile, solo che il “boss” è un puzzle che ti guarda dall’alto della sua difficoltà crescente. Se ami i giochi che ti fanno sgobbare con la mente e il polso, e un pizzico di brivido non ti fa paura, allora Poppy Playtime Jigsaw Time è il tuo nuovo ossessione. Pronto a scoprire se hai quello che serve per uscire vivo da questa sfida? Spoiler: non è per i deboli di cuore.