Allora, mettiti comodo e prepara gli occhi da falco perché in Oggetti nascosti della casa stregata la sfida è più aguzza di quando cerchi il telecomando sparito nel divano. Ti ritrovi catapultato in una vecchia villa abbandonata, piena di atmosfere da brivido e, spoiler, qualche spirito burlone che non vede l'ora di farti saltare sulla sedia. Il tuo ruolo? Un investigatore coraggioso – o forse solo un curioso con un debole per i misteri – che deve scovare oggetti nascosti in stanze piene di dettagli talmente curati che quasi ti viene voglia di accendere una candela (ma non farlo, che qui si rischia l’incendio).
La meccanica chiave è semplice ma letale: trovare una lista di oggetti sparsi per ogni ambiente, da quella biblioteca dall’aria lugubre fino alla soffitta coperta di ragnatele (seriously, chi pulisce là dentro?). Ogni livello alza l’asticella, mettendoti di fronte a scene sempre più intricate, una specie di “dove è Wally” versione horror. La tensione sale, soprattutto perché c’è un timer che ti spinge a non perdere tempo: più sei veloce, più bonus e ricompense accumuli, il che rende il tutto un perfetto mix tra “voglio finirlo subito” e “no aspetta, forse quel dettaglio lì è importante”.
La gestione è facilissima, niente combo da imparare o joystick da maltrattare: basta un click o un tap per interagire. E quando la vista inizia a vacillare – perché sì, cercare un minuscolo pettine in mezzo a un mucchio di libri polverosi può mandarti in confusione – arriva in soccorso il sistema di hint. Giusto quello che serve per non lanciare il dispositivo contro il muro (anche se ti capisco). Ah, e non mancano i mini-puzzle sparsi qua e là, che spezzano un po’ la routine e ti fanno sentire un po’ meno investigatore e un po’ più MasterMind.
Insomma, se ti piacciono i giochi dove l’attenzione ai dettagli è da premio Oscar e il brivido è dietro ogni angolo, Oggetti nascosti della casa stregata è il passatempo che fa per te. Tra enigmi, corse contro il tempo e fantasmi un po’ troppo curiosi, ti ritroverai a chiederti: “Ma chi l’ha nascosto quell’aggeggio qui?” e, soprattutto, “Riuscirò mai a battere il mio record senza impazzire?”. GG, in anticipo.