Ah, Alien Shooter, quel gioco che ti fa sentire come se stessi partecipando alla versione videoludica di Independence Day ma con meno Will Smith e più click frenetici. Immagina di essere in un mondo post-apocalittico, dove la tua unica missione è sparare senza pietà a orde di alieni che sembrano non avere mai preso lezioni di galateo intergalattico. Il tutto visto da una prospettiva top-down che ti fa sentire un po’ un generale con il joystick in mano, pronto a schiacciare ogni pulsante come se fosse l’ultimo biscotto nella confezione.
Il sistema di combattimento è semplice ma letale: muovi il tuo soldato con la tastiera o il controller, rifletti sulla mira e spara, spara, spara. Ti sembra facile? Aspetta la prima invasione, dove ti ritrovi circondato da alieni che sembrano usciti da un incubo a occhi aperti, e improvvisamente ogni colpo conta. Ti ritroverai a schivare come se stessi evitando quella zia invadente alle feste di famiglia, cercando di non sprecar munizioni ma anche di non fare il solito errore da rookie di ricaricare sul più bello. E la cosa bella? Puoi cambiare arma al volo senza perdere un colpo, o quasi. Ho provato a capire il crafting delle armi e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma hey, magari tu sei più fortunato.
Il gioco non è solo una questione di schiacciare il grilletto; collezionare power-up e risorse è un po’ come cercare il telecomando sotto il divano: facile a dirsi, un po’ più difficile a farsi. Questi boost ti aiutano a sopravvivere più a lungo, e scegliere quando prenderli o ignorarli può salvarti la pelle più di una pandemia aliena. Aggiungici un tocco di gestione del livello del personaggio con upgrade di armi e abilità, e ti ritrovi a personalizzare il tuo soldato come se fosse un avatar di Fortnite, ma con meno balli e più piombo.
Sei pronto per la sfida? Le orde nemiche salgono di livello mentre vai avanti e la tensione cresce: i nemici non sono tutti uguali, e ogni tipo richiede una strategia diversa, quindi dimentica il button mashing. Prima boss fight in quell’arena? Diciamo solo che la mia tastiera è quasi volata dalla finestra quando ho capito che dovevo schivare all’ultimo millisecondo. Seriamente, chi l’ha testato? Ma una volta preso il ritmo, è tutto GG e soddisfazione pura.