Allora, mettiti comodo che ti racconto di Train, quel gioco dove diventare il re dei binari non è mica una passeggiata. Qui non sei solo un semplice macchinista, no no: sei il conducente supremo che deve caricare passeggeri come un tassista in ora di punta (ma con più adrenalina e meno clacson). Il tuo primo compito? Raccogliere ogni singolo viaggiatore alla stazione e piazzarlo nel vagone giusto, quasi come se stessi facendo Tetris con gente reale. Se pensi che sia facile, aspetta di vedere il timer che corre contro di te: il tempo è il tuo peggior nemico, più spietato di quel boss che ti fa wipeare in ogni MMO.
Ora, se ti stai immaginando un viaggetto tranquillo fra colline e fiori, beh, Train ti farà ricredere in fretta. Il paesaggio diventa un vero e proprio parkour da incubo: montagne da scalare, foreste misteriose e persino deserti che ti fanno rimpiangere l’aria condizionata. E mentre cerchi di non schiantarti, devi pure tenere d’occhio i binari che a volte sembrano più un campo minato che una strada ferrata. Treni rotti? Binari sabotati? Motore che fa le bizze? Preparati a diventare un esperto di troubleshooting on-the-fly – perché i passeggeri mica aspettano che tu faccia un pit stop per lamentarti.
Ma aspetta, non è solo una corsa contro il tempo e la natura che ti aspetta. Qui si gioca anche con un sistema di miglioramenti degno di un RPG: accumuli punti, sblocchi nuovi vagoni e potenzi il tuo treno come se fosse un mostro da corsa. Tipo che potresti pensare: “Ah, passo il prossimo livello col treno base”, e invece no, se non fai un po’ di grinding, sei out. Seriamente, chi l’ha testato? E poi all’improvviso... beh, lascia stare.
Se sei quel tipo di giocatore che ama sentire la pressione schiacciare come un maccaron sul pavimento, Train ti farà sentire a casa. Ti ricordi la prima boss fight in quel gioco dove devi schivare ogni singolo colpo? Ecco, qui è un po’ la stessa storia, ma con una locomotiva al posto del guerriero. Ci vuole cervello, riflessi e un pizzico di follia per arrivare in orario (spoiler: la follia la metto io). Dunque, cosa aspetti? Salta sul treno, ma tieni gli occhi aperti e le dita pronte perché la tratta è lunga e la sfida è reale. GG e buona fortuna, capotreno!