Allora, ti va di mettere alla prova quel cervellino mentre ti senti un po’ PicassO della fune? In Rope Draw la parola d’ordine è semplice: disegna corde, salva il tuo amico incastrato e cerca di non impazzire nel tentativo. Sì, perché qui non si tratta solo di tracciare linee a caso, ma di capire come sfruttare forza di gravità, slancio e fisica più intricata di un gomitolo di lana da gatti iperattivi. Ho provato a capire il crafting delle corde e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef… ma hey, almeno la soddisfazione di vedere il personaggio oscillare verso la salvezza è impagabile.
Il cuore del gioco è tutto nel sistema di disegno delle corde: con un semplice click o un tocco sullo schermo, plasmi la traiettoria e crei veri e propri trampolini di salvezza per il tuo amico in difficoltà. Ma non è mica un gioco da ragazzi, perché ogni fune va posizionata strategicamente per sfruttare il momento giusto di slancio e superare ostacoli che diventano sempre più subdoli. Tipo la prima volta che ho provato a far volare il personaggio oltre un burrone... la mia tastiera ha rischiato di fare il volo anch’essa. GG, eh?
La meccanica di tentativi ed errori è il vero sale del gioco: puoi disegnare, cancellare, riprovare e rifare all’infinito finché non trovi la combo vincente. È come cercare di mettere a posto un mobile IKEA senza istruzioni: frustrante ma tremendamente gratificante quando tutto si incastra (o quasi). Inoltre, il gioco ti premia per le soluzioni più ingegnose con punti che ti fanno sentire tipo genio della fisica... o almeno approssimativamente.
Tra livelli che si fanno via via più tosti e ostacoli che ti fanno sudare più di una boss fight, Rope Draw riesce a mixare il piacere del puzzle con l’arte del disegno, il tutto condito da una grafica vivace che, diciamolo, mette allegria anche nei momenti di panico da “non riesco a risolvere questo benedetto livello”. Insomma, se ti piacciono i rompicapi con un pizzico di sfida e vuoi sentirti l’eroe della corda, questo è il gioco che fa per te. E poi all’improvviso… beh, lascia stare, meglio che lo provi tu!