Ah, I Puffi: Cucinare, il gioco che ti trasforma in uno chef blue (ma senza dover mangiare solo mirtilli, promesso). Qui non si tratta solo di mescolare due ingredienti a caso e sperare nel miracolo: il cuore pulsante è un sistema di gestione del tempo e delle risorse che, fidati, è più incasinato di una cucina a mezz’ora dalla chiusura. Ti ritrovi a correre qua e là tra raccogliere bacche nel bosco e zappare un po’ nell’orto (tipo quando cerchi il telecomando, ma con più fanghiglia) per non lasciare quei piccoli blu a bocca asciutta.
Il gameplay è semplice da prendere in mano, grazie a un controllo point-and-click super intuitivo, perfetto sia per i veterani che per chi a malapena sa dove stia il tasto “start”. Però occhio: ogni Puffo ha la pazienza di un gatto che aspetta la cena, quindi devi sbrigarti a combinare ingredienti, usare pentole e padelle, e gestire il tempo di cottura come se fosse una sfida contro il boss finale (spoiler: spesso lo è). Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma hey, fa parte del divertimento!
Man mano che avanzi, la cosa si fa più seria con ricette che sembrano uscire da un menu stellato: combinazioni multiple di ingredienti, tecniche di cottura speciali e un sacco di mini-eventi che mettono alla prova le tue abilità da chef. L’idea di poter personalizzare e potenziare la cucina è la ciliegina sulla torta, perché chi non vuole un forno più veloce o un mixer OP? Seriamente, chi l’ha testato? Ogni upgrade sblocca nuovi piatti, e all’improvviso ti ritrovi a gestire un vero e proprio ristorante nel villaggio Puffo, con tanto di clienti che ti guardano come se fossi l’ultimo Puffo rimasto senza gelato.
Insomma, se ti piace gestire risorse, correre contro il tempo e, perché no, coccolare un po’ di Puffi affamati con delizie fatte in casa, questo gioco è un GG assicurato. Prima di arrivare al livello più avanzato, ti capiterà di sudare più di quanto immaginassi (la mia tastiera è quasi volata dalla finestra durante la prima sfida contro il tempo con Gargamella che minacciava di rovinare tutto). Ma alla fine, niente soddisfa come vedere quei sorrisi blu appagati... e magari anche un po’ di fumo uscire dal camino, ma lasciamo stare, succede anche nelle migliori cucine!