Ah, Drive Space, il gioco che ti catapulta nello spazio profondo senza nemmeno farti mettere la cintura di sicurezza. Prendi il controllo di un’astronave, sì, ma non una di quelle a caso: qui devi destreggiarti tra asteroidi che sembrano lanciati da Hulk e buchi neri che ti vogliono inghiottire come se fossi un biscotto nel latte. Già, non è la solita passeggiata stellare.
Il sistema di controllo con l’accelerometro è una chicca: muovi il telefono e il tuo bolide spaziale risponde come un cucciolo ben addestrato. Sembra facile finché non ti ritrovi a schivare proiettili cosmici o a fare slalom tra le rocce spaziali – roba da far venire il mal di mare anche al più tosto dei piloti intergalattici. Ah, e poi c’è il multiplayer, perché a volte condividere il panico con gli amici rende tutto più divertente (o frustrante, ma quella è un’altra storia).
E non finisce qui: puoi sbizzarrirti con la personalizzazione del tuo vascello, che ti fa sentire un po’ come Tony Stark in versione spaziale. Cambiare design e potenziare il mezzo mentre sfrecci tra stelle e pericoli ti dà quell’adrenalina da sono io il capo del cosmo. Inoltre, il gioco offre diversi livelli di difficoltà, quindi che tu sia un novellino o un veterano delle galassie, trovi il tuo ritmo senza dover piangere sul joystick.
Seriamente, la prima volta che ho provato a capire il sistema di pilotaggio ho finito per girare tipo un disco impazzito nello spazio (ve lo consiglio solo se vi piace l’effetto nausea cosmica). E poi, all’improvviso, tra un salto iperspaziale e l’altro, ti ritrovi a pensare: Ehi, sto davvero imparando a pilotare un’astronave! Ok, magari sono un po’ esagerato, ma il senso c’è. E tu? Sei pronto a diventare il prossimo asso dello spazio o ti accontenti di guardare le stelle dalla finestra?
In poche parole, Drive Space è quel mix perfetto tra sfida e divertimento che fa gola a grandi e piccini. Facile da prendere in mano, difficile da mollare, è il gioco ideale se vuoi sentirti un vero capitano stellare senza dover passare anni a studiare fisica quantistica. GG, pilota, ora tocca a te!»